Ricevette lettere e telefonate di minaccia da parte di Musulmani. Un anno e mezzo prima dell’omicidio, la giornalista musulmana Halida Hamidullina richiese l’intervento del pubblico ministero contro p. Daniele per incitamento all’odio inter-religioso ed inter-etnico. Il pubblico ministero rifiutò di portare avanti la causa, ma nei mass media islamici iniziò una vera e propria campagna di diffamazione; gli Ortodossi non ne sanno nulla perché, comprensibilmente, non sono famigliari con i mass media islamici.
Non molto tempo fa, solo tre giorni prima dell’omicidio, p. Daniele mi stava riportando a casa in macchina e ridevamo nel ricordare la vita di dieci anni fa. P. Daniele disse che, di tutte le religioni, l’Islam era sempre stata quella che lo interessava meno e non aveva pianificato di studiarla. Gli ricordai anche di una vecchia conversazione che avemmo quando stava tornando dalla chiesa della rappresentanza Krutitsky ed era apparso contento di scoprire che stavo scrivendo alcuni articoli apologetici, in risposta alle critiche islamiche. Egli disse: «Oh, questa è un’ottima cosa, significa che non dovrò occuparmene io». Ma il Signore, prima attraverso una serie di circostanze fortuite, poi attraverso qualcos’altro, fece in modo che egli entrasse in contatto con Musulmani o con l’argomento Islam e p. Daniele proseguì diritto verso il luogo che il Signore gli indicava. Questo era ciò che gli importava di più.
P. Daniele si laureò all’Accademia Teologica di Mosca nel 2000, dopo aver discusso con successo la sua tesi L’antropologia dei Testimoni di Geova e degli Avventisti del Settimo Giorno. Più tardi venne pubblicata in un volume. Scrisse anche un certo numero di altri libri: Una passeggiata con un Protestante in una chiesa ortodossa è un lavoro unico, nel quale, sulla base della Bibbia, sono spiegate la disposizione e l’arredo di una chiesa ortodossa e il significato del culto ortodosso. Cronache dell’Inizio e Chi è come Dio, o Quanto è lungo un giorno della Creazione sono dedicati, come disse egli stesso, a difendere l’insegnamento patristico sulla creazione del mondo. In questi libri p. Daniele spiega perché un Cristiano ortodosso non possa aderire alla teoria dell’evoluzione.
Matrimonio con un Musulmano è dedicato ad uno degli argomenti più dolorosi della coesistenza fra Cristiani e Musulmani nella nostra terra. Il pretesto per questo libro nacque quando venne aperta, sul sito web Ortodossia ed Islam, una sezione in cui era possibile fare domande ad un prete, dove chiunque poteva porre questioni a p. Daniele. Egli fu sorpreso dall’abbondanza delle lettere che riceveva da donne battezzate che, o pianificavano di sposare un Musulmano, e domandavano se questo fosse ammesso dalla Chiesa, oppure erano già sposate con un Musulmano e avevano vari problemi e cercavano un consiglio. In più, durante la sua attività pastorale, gli accadde di incontrare donne russe che, sotto l’influenza di un simile matrimonio, avevano rinunciato a Cristo e si erano convertite all’Islam e poi, avendo avuto notevoli difficoltà all’interno di un simile matrimonio e avendo compreso il proprio errore con l’aiuto di batiuska, si erano pentite ed erano ritornate alla Chiesa. Tutto questo indusse p. Daniele a scrivere un libro esaustivo su questo argomento, ricordando alla gente che, secondo le regole della Chiesa, non è ammissibile per un Cristiano ortodosso sposare una persona di altra fede; inoltre diede anche concreti consigli sui problemi che nascono se un simile matrimonio, nonostante tutto, avesse avuto luogo. Scrisse anche un opuscolo dal contenuto simile, intitolato Sposato/a ad un non credente?
Oltre a ciò p. Daniele pubblicò un libro, Perché non sei ancora battezzato?, in cui esaminava le tipiche obbiezioni contro il battesimo che si ascoltano dalla gente di tutti i giorni. Per i battezzati, ma non praticanti, scrisse un opuscolo dal titolo Perché si dovrebbe andare in chiesa ogni domenica. Per i praticanti, scrisse con me Sulla comunione frequente. Non molto prima della sua morte mi disse che il libro che aveva più caro era Omelie sul Cantico dei Cantici, che è una raccolta delle omelie bibliche che aveva fatto nel corso degli anni, spiegando le Scritture alla luce dei Commentari dei Santi Padri.
Infine, il suo ultimo libro fu Istruzioni per l’Immortale, ovvero cosa fare se, nonostante tutto, sei morto. In esso scrisse le seguenti parole: «In assoluto la migliore morte per un Cristiano è, naturalmente, il martirio per Cristo il Salvatore. In linea di principio si tratta della più grandiosa morte possibile per una persona. Alcuni mandarono condoglianze al monastero di Optina dopo l’assassinio di tre monaci (i monaci Basilio, Trofim e Terapont, assassinati da un satanista nel 1993 n.d.T.) ma, per un Cristiano, il martirio è, in realtà, la gioia suprema. Nella Chiesa antica non venivano inviate condoglianze, quando qualcuno veniva ucciso da qualche parte. Tutte le chiese mandavano invece immediatamente congratulazioni. Potete immaginarvi, congratularsi con alcuni per il fatto che essi avevano un nuovo intercessore in Paradiso! Una morte da martire lava tutti i peccati, a parte l’eresia e lo scisma…».
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