Basilio Muraviev (il futuro Serafino) nacque nel 1865 nella città di Cheremovsky, nella provincia di Yaroslav. I suoi genitori, Nicola e Chione, erano contadini. Quando Basilio aveva dieci anni suo padre morì ed egli dovette assumersi la cura della madre malata e della sorella Olga. Un gentile vicino lo portò con sé a San Pietroburgo e gli trovò un lavoro come commesso in un negozio.
Il ragazzo aveva il segreto desiderio di diventare monaco, così un giorno andò alla Lavra di Sant’Alessandro Nevsky per parlare con uno degli Anziani. Questi gli consigliò di rimanere nel mondo e di far crescere una famiglia. Poi, quando i loro bambini fossero cresciuti, lui e la moglie avrebbero servito Dio nella vita monastica.
Basilio accettò queste parole come volontà di Dio e perciò visse la sua vita come l’Anziano gli aveva indicato. Ritornato al negozio, continuò a lavorare e a mandare soldi alla sua famiglia. Quando poi ebbe ventiquattro anni sposò la moglie, Olga.
Cominciò una propria impresa come pellicciaio e divenne molto benestante. Ebbe un figlio, Nicola, e una figlia, Olga. Dopo la morte di questa, egli e la moglie, tuttavia, decisero, da quel momento in poi, di vivere insieme come fratello e sorella.
Quando ebbe intorno ai trent’anni, Basilio diede via gran parte della propria ricchezza, donando denaro a vari monasteri e non appena Nicola fu cresciuto, egli e la moglie entrarono in monastero per servire Dio.
Olga venne tonsurata nel 1919 con il nome di Cristina e visse nel monastero della Resurrezione di Nuova Divyevo a San Pietroburgo. Più tardi venne tonsurata all’Abito (schema) e le venne dato il nome di Serafina. Morì nel 1945.
Non sappiamo dove Basilio ricevette la tonsura monastica (alcuni dicono al Monte Athos), né il nuovo nome che gli venne dato in quell’occasione.
Nel 1927 arrivò alla Lavra di Sant’Alessandro Nevsky, dove divenne padre confessore dei monaci. Lì venne tonsurato al Grande Abito con il nome di Serafino. Divenne subito evidente che San Serafino aveva ricevuto da Dio il dono della chiaroveggenza e della guarigione e molte persone andavano da lui in cerca di aiuto e consiglio.
Il vescovo Alessio (Shimansky) di Novgorod venne dall’Anziano nel 1927 per chiedergli se doveva lasciare la Russia, dal momento che molti vescovi e preti rischiavano l’arresto e l’esecuzione sotto il giogo comunista. Prima però che potesse dire una parola, San Serafino disse: «Molti oggi desiderano lasciare la Russia, ma non c’è nulla di cui aver paura. C’è bisogno di lei qui. Lei diventerà Patriarca e governerà per venticinque anni».
Giunse un periodo di prova per la Lavra. I monaci vennero arrestati, esiliati e inviati in campi di lavoro. Molti vennero uccisi. A cominciare dal 1929, l’Anziano venne arrestato quattordici volte. Egli continuò, nonostante ciò, il suo ministero sacerdotale nei campi di prigionia, dove fortificava e incoraggiava i compagni.
Nel 1933 tornò dai campi e si stabilì a Vyritsa. Era un posto molto bello, con foreste ed un fiume ed era rinomato per il suo clima salubre. La salute di San Serafino si era infatti deteriorata nei campi di prigionia, anche perché era stato picchiato molte volte.
Nel 1913 a Vyritsa era stata costruita una chiesa di legno in onore dell’icona di Kazan della Santissima Genitrice di Dio, per commemorare il trecentesimo anniversario della dinastia dei Romanov. La chiesa superiore aveva due altari: uno dedicato all’icona di Kazan e l’altro a San Nicola. La chiesa inferiore era dedicata a San Serafino di Sarov.
Dopo essersi un po’ riposato, padre Serafino cominciò a ricevere visitatori che cercavano consiglio e conforto da lui. Molti di quelli, afflitti da malattie, ricevettero la guarigione per le sue preghiere. Ben presto le autorità notarono il gran numero di persone che andavano da lui. La sua cella venne cercata varie volte, solitamente di notte. Una volta la polizia venne per arrestare l’Anziano, ma un dottore disse loro che, a causa delle sue molte malattie, questi non era sopravvissuto al viaggio. Decisero di lasciarlo solo e così il Signore protesse la vita del Suo servo.
I Tedeschi entrarono a Vyritsa nel settembre 1941, ma non fecero del male a nessuno e non ci furono saccheggi. Durante la guerra padre Serafino era divenuto debole e ora serviva solo raramente nella cappella di San Serafino. A far data dal 1945, padre Alessio Kibaldin cominciò a servire nella chiesa dell’icona di Kazan.
Nella primavera del 1949 San Serafino divenne molto debole e dovette rimanere a letto; tuttavia permetteva ai visitatori di andare da lui come prima.
Poco prima della sua morte gli apparve la Santissima Genitrice di Dio, consigliandogli di ricevere la Santa Comunione ogni giorno. Padre Alessio Kibaldin gliela portava sempre alle due del mattino, ma una volta rimase addormentato e non arrivò fino alle quattro. Si scusò con l’Anziano per il suo ritardo e notò che c’era una certa luce intorno al Santo. L’Anziano disse: «Padre, non ti preoccupare. I Santi Angeli mi hanno già portato la Comunione». Vedendo il suo volto padre Alessio comprese che era del tutto vero! L’Anziano gli disse di andare a Mosca ed informare il Patriarca che egli si sarebbe assopito nel Signore nel giro di due settimane. Quando padre Alessio riferì il messaggio, il Patriarca si girò verso le sante icone e si fece il segno della croce. Quando si girò di nuovo, lacrime gli scorrevano sulle guance. «Sono stato Patriarca per quattro anni», disse, «me ne rimangono ventuno. Questo è ciò che mi disse il santo Anziano». Il Patriarca Alessio morì nel 1970, come San Serafino aveva previsto.
San Serafino morì nel Signore il 21 marzo 1949 (3 aprile, secondo il calendario civile). L’ora precedente la sua morte chiese che fossero letti gli acatisti alla Genitrice di Dio, a San Serafino di Sarov e a San Nicola. Per una settimana dopo il suo beato riposo, un dolce profumo permeò Vyritsa.
San Serafino venne sepolto nel cimitero vicino alla chiesa dell’icona di Kazan a Vyritsa. Una grande folla di persone andò al funerale e Vyritsa divenne meta di pellegrinaggio.
Il monaco dal Grande Abito (schemamonaco) San Serafino venne glorificato dalla Chiesa russa nell’agosto del 2000.
Il nostro padre fra i santi Serafino è celebrato il 21 marzo (3 aprile secondo il calendario civile).
Traduzione della vita dal sito http://holytransfigurationorthodoxchurch.com/ikon/DailySaints/Seraphim+of+Virits.jpg.php
Il ragazzo aveva il segreto desiderio di diventare monaco, così un giorno andò alla Lavra di Sant’Alessandro Nevsky per parlare con uno degli Anziani. Questi gli consigliò di rimanere nel mondo e di far crescere una famiglia. Poi, quando i loro bambini fossero cresciuti, lui e la moglie avrebbero servito Dio nella vita monastica.
Basilio accettò queste parole come volontà di Dio e perciò visse la sua vita come l’Anziano gli aveva indicato. Ritornato al negozio, continuò a lavorare e a mandare soldi alla sua famiglia. Quando poi ebbe ventiquattro anni sposò la moglie, Olga.
Cominciò una propria impresa come pellicciaio e divenne molto benestante. Ebbe un figlio, Nicola, e una figlia, Olga. Dopo la morte di questa, egli e la moglie, tuttavia, decisero, da quel momento in poi, di vivere insieme come fratello e sorella.
Quando ebbe intorno ai trent’anni, Basilio diede via gran parte della propria ricchezza, donando denaro a vari monasteri e non appena Nicola fu cresciuto, egli e la moglie entrarono in monastero per servire Dio.
Olga venne tonsurata nel 1919 con il nome di Cristina e visse nel monastero della Resurrezione di Nuova Divyevo a San Pietroburgo. Più tardi venne tonsurata all’Abito (schema) e le venne dato il nome di Serafina. Morì nel 1945.
Non sappiamo dove Basilio ricevette la tonsura monastica (alcuni dicono al Monte Athos), né il nuovo nome che gli venne dato in quell’occasione.
Nel 1927 arrivò alla Lavra di Sant’Alessandro Nevsky, dove divenne padre confessore dei monaci. Lì venne tonsurato al Grande Abito con il nome di Serafino. Divenne subito evidente che San Serafino aveva ricevuto da Dio il dono della chiaroveggenza e della guarigione e molte persone andavano da lui in cerca di aiuto e consiglio.
Il vescovo Alessio (Shimansky) di Novgorod venne dall’Anziano nel 1927 per chiedergli se doveva lasciare la Russia, dal momento che molti vescovi e preti rischiavano l’arresto e l’esecuzione sotto il giogo comunista. Prima però che potesse dire una parola, San Serafino disse: «Molti oggi desiderano lasciare la Russia, ma non c’è nulla di cui aver paura. C’è bisogno di lei qui. Lei diventerà Patriarca e governerà per venticinque anni».
Giunse un periodo di prova per la Lavra. I monaci vennero arrestati, esiliati e inviati in campi di lavoro. Molti vennero uccisi. A cominciare dal 1929, l’Anziano venne arrestato quattordici volte. Egli continuò, nonostante ciò, il suo ministero sacerdotale nei campi di prigionia, dove fortificava e incoraggiava i compagni.
Nel 1933 tornò dai campi e si stabilì a Vyritsa. Era un posto molto bello, con foreste ed un fiume ed era rinomato per il suo clima salubre. La salute di San Serafino si era infatti deteriorata nei campi di prigionia, anche perché era stato picchiato molte volte.
Nel 1913 a Vyritsa era stata costruita una chiesa di legno in onore dell’icona di Kazan della Santissima Genitrice di Dio, per commemorare il trecentesimo anniversario della dinastia dei Romanov. La chiesa superiore aveva due altari: uno dedicato all’icona di Kazan e l’altro a San Nicola. La chiesa inferiore era dedicata a San Serafino di Sarov.
Dopo essersi un po’ riposato, padre Serafino cominciò a ricevere visitatori che cercavano consiglio e conforto da lui. Molti di quelli, afflitti da malattie, ricevettero la guarigione per le sue preghiere. Ben presto le autorità notarono il gran numero di persone che andavano da lui. La sua cella venne cercata varie volte, solitamente di notte. Una volta la polizia venne per arrestare l’Anziano, ma un dottore disse loro che, a causa delle sue molte malattie, questi non era sopravvissuto al viaggio. Decisero di lasciarlo solo e così il Signore protesse la vita del Suo servo.
I Tedeschi entrarono a Vyritsa nel settembre 1941, ma non fecero del male a nessuno e non ci furono saccheggi. Durante la guerra padre Serafino era divenuto debole e ora serviva solo raramente nella cappella di San Serafino. A far data dal 1945, padre Alessio Kibaldin cominciò a servire nella chiesa dell’icona di Kazan.
Nella primavera del 1949 San Serafino divenne molto debole e dovette rimanere a letto; tuttavia permetteva ai visitatori di andare da lui come prima.
Poco prima della sua morte gli apparve la Santissima Genitrice di Dio, consigliandogli di ricevere la Santa Comunione ogni giorno. Padre Alessio Kibaldin gliela portava sempre alle due del mattino, ma una volta rimase addormentato e non arrivò fino alle quattro. Si scusò con l’Anziano per il suo ritardo e notò che c’era una certa luce intorno al Santo. L’Anziano disse: «Padre, non ti preoccupare. I Santi Angeli mi hanno già portato la Comunione». Vedendo il suo volto padre Alessio comprese che era del tutto vero! L’Anziano gli disse di andare a Mosca ed informare il Patriarca che egli si sarebbe assopito nel Signore nel giro di due settimane. Quando padre Alessio riferì il messaggio, il Patriarca si girò verso le sante icone e si fece il segno della croce. Quando si girò di nuovo, lacrime gli scorrevano sulle guance. «Sono stato Patriarca per quattro anni», disse, «me ne rimangono ventuno. Questo è ciò che mi disse il santo Anziano». Il Patriarca Alessio morì nel 1970, come San Serafino aveva previsto.
San Serafino morì nel Signore il 21 marzo 1949 (3 aprile, secondo il calendario civile). L’ora precedente la sua morte chiese che fossero letti gli acatisti alla Genitrice di Dio, a San Serafino di Sarov e a San Nicola. Per una settimana dopo il suo beato riposo, un dolce profumo permeò Vyritsa.
San Serafino venne sepolto nel cimitero vicino alla chiesa dell’icona di Kazan a Vyritsa. Una grande folla di persone andò al funerale e Vyritsa divenne meta di pellegrinaggio.
Il monaco dal Grande Abito (schemamonaco) San Serafino venne glorificato dalla Chiesa russa nell’agosto del 2000.
Il nostro padre fra i santi Serafino è celebrato il 21 marzo (3 aprile secondo il calendario civile).
Traduzione della vita dal sito http://holytransfigurationorthodoxchurch.com/ikon/DailySaints/Seraphim+of+Virits.jpg.php
Nessun commento:
Posta un commento